Santa e martire vissuta molto probabilmente intorno al III sec a.C. nella città di Siracusa. Nobile di nascita, (padre Lucio e madre Eutychie), visse in maniera devota e pia la sua fede cristiana al punto da ottenere la palma del martirio in seguito alle torture inflitte per ordine dell’arconte Pascasio, sotto l’impero di Diocleziano. Non si è concordi sulla tipologia di morte infertale, alcune fonti la diedero morta dopo che le fu conficcato un pugnale in gola mentre altre testimoniano che la sua fine avvenne per decapitazione. La sua salma rimase a Siracusa per 8 secoli, ma poi subì diversi spostamenti, fino a trovare definitiva deposizione nella chiesa di S. Geremia, poi denominata Chiesa dei “SS. Geremia e Lucia” a Venezia. Nei secoli, solo alcuni frammenti ossei della Santa fecero ritorno a Siracusa dove sono stati deposti in una teca dorata nel petto del simulacro di Santa Lucia. Oltre ai suddetti, nel duomo siracusano vengono custoditi anche i suoi abiti e i suoi calzari che le furono tolti durante la prima traslazione: Il velo, di seta finissima bianca, è listato da strisce color zafferano; la veste, a forma di tunica lunga e stretta alle spalle e molto ampia in basso, è di seta finissima color porpora, arabescata con foglie e fiori del medesimo colore; le calzature sono di pelle sottile, foderate di raso rosso e con stringhe di cuoio. È considerata la patrona della vista, infatti in molte raffigurazioni essa viene presentata con un piattino in mano contenete due occhi. Fonti non attendibili sostengono che lei stessa se li strappò in seguito alle eccessive adulazioni del suo promesso sposo (rifiutato poi per perseguire il suo proposito di castità), ma ci sono anche diverse fonti che associano il patrocinio della santa alla vista a causa del suo nome Lucia (dal latino Lux mentre dal greco Luxìa) che significa luce. L’icona qui riprodotta è quella presente nell’affresco della cripta di San Marziano (XII sec). La sua figura è quella canonica dei martiri, la mano destra regge la croce del martirio mentre la sinistra è nella posa che dice la piena volontà della serva di Dio ad accogliere il volere divino (mano aperta verso l’esterno e schiacciata al petto). La chiesa Cattolica ne ha stabilito il culto e la festa nel giorno 13 di dicembre.
Preghiera di Papa Giovanni XXIII
O gloriosa Santa Lucia, che alla professione della fede
associasti la gloria del martirio, ottienici di professare
apertamente la verità del Vangelo e di camminare
con fedeltà secondo gli insegnamenti del Salvatore.
O Vergine siracusana, sii luce alla nostra vita,
modello di ogni nostra azione, cosicché,
dopo averti imitato qui in terra, possiamo, assieme a te,
godere della vita del Signore. Amen
FONTI
http://ordovirginumsicily.blogspot.com/2012/01/la-santa-vergine-consacrata-del-mese-di_8854.html
https://iconesacremirabile.wordpress.com/tag/icona-santa-lucia/
Chiara Frugoni “La voce delle immagini” Pillole iconografiche del medioevo