La luce nelle icone
… E non vi sarà più maledizione.
Il trono di Dio e dell’Agnello
sarà in mezzo a lei e i suoi servi lo adoreranno;
vedranno la sua faccia
e porteranno il suo nome sulla fronte.
Non vi sarà più notte
e non avranno più bisogno di luce di lampada,
né di luce di sole,
perché il Signore Dio li illuminerà
e regneranno nei secoli dei secoli.
Poi mi disse: «Queste parole sono certe e veraci. Il Signore, il Dio che ispira i profeti, ha mandato il suo angelo per mostrare ai suoi servi ciò che deve accadere tra breve. 7 Ecco, io verrò presto. Beato chi custodisce le parole profetiche di questo libro»…
Nelle Icone, come per molti altri elementi, la costruzione della luce (lumeggiatura) è differente da quella che si opererebbe per un normale dipinto o ritratto. Essa non è, né una luce propria né la luce solare, bensì quella della Grazia Divina. È la luce di Dio stesso che irradia e illumina tutto il creato e poiché l’icona parla di una dimensione temporale e spirituale dove tutto è già trasfigurato dall’amore di Dio, anche gli elementi in esso rappresentati godono di questa peculiarità. E proprio come la Grazia irradia e riscalda l’animo umano plasmandolo dal di dentro così le persone, gli oggetti e perfino gli ambienti inscritti dell’icona sono rappresentati come se fossero illuminati dal di dentro e quindi portatori di luce propria.
Tecnicamente questo particolare si realizza attraverso una costruzione luminosa estremamente graduale e i punti maggiormente luminosi sono evidenziati dai cosiddetti “tratti vivi”, zone dove la luce è ottenuta con il colore bianco puro.